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Tangeri, il bandolo…

icon-calendarData: 8 Novembre 2017

icon-commentCommenti: 3

Attracco a Tangeri con le prime luci della sera, le formalità della dogana, il piacere di toccare con i propri piedi il suolo d’Africa.
aaa

 

Fuori dal porto la città vecchia, con il suo minareto bianco illuminato, una corrente di macchine che sullo stradone mi porta via. Mi allontano, giusto per lasciarmi abituare lentamente a questo tutto così nuovo. Non voglio impattarmi alla ricerca di hotel e prezzi da contrattare. Ecco perché seguo la strada sin fuori la città, fino a quando tra un traffico disordinato di macchine, genti e animali, cessano i lampioni. E cessa anche la civiltà ammassata. Allora è il momento di fermarsi. Un paio di vetrine illuminate di una piccola palazzina fanno intravedere vecchi oggetti appesi alle pareti. A loro modo fanno da scenografia barocca al “Cafè Alicante”.
Un uomo sulla trentina, con la faccia piena di una barba scura e lucida, mi da il benvenuto.
Non so cosa chiedere. Non ho alcuna necessità in particolare. Forse solo quella di trovare un bandolo alla matassa. Il resto si vedrà. Mi decido per un the.
È alla menta ed è buono. Mi siedo. Soppeso la disponibilità alla reciproca conoscenza.
Decidiamo che la lingua in comune può essere uno spagnolo, misto a del francese.
Cerco di spiegarmi, cosa ci faccio lì. Abd Elmalik mi dice che anche lui ha alcune moto. Lentamente, con tatto, inizio a raccontare di me.
Mi offre la zuppa fatta da sua madre.

ccc
Mostro il mio libro fotografico. Su Cuba si illumina, mi mostra la foto e la sua tazza di Che Guevara. Parliamo. Mi invita a dormire a casa sua, appena sopra il Cafè.
Il bandolo l’ho trovato. Era quello che cercavo. Per srotolarlo c’è tutto il tempo di questo mondo, e me lo voglio gustare lentamente, come un the alla menta.

A questo link l’ultimo video dal continente europeo, con la mente già proiettata verso quello africano https://www.facebook.com/vespanda/videos/2125204684166217/

Grazie a Berber Desert, i migliori per pianificare il vostro sbarco in Vespa in Marocco.

Tags: Che Guevara, Marocco, menta, Tangeri, the

3 commenti

  1. Maurizio Di Fant (Alias Rapetti) Nov 9, 2017

    Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare a fare sul serio… Ho avuto dei problemi in famiglia, dopo quasi un mese di degenza mia moglie è tornata a casa. Incrocio le dita e forse posso tornare a seguire Ilario sul suolo africano…. Auguro buon viaggio al nostro caro Ilario e a tutti Noi che lo seguiamo… San Daniele del Friuli 9 novembre 2017 ore 08,56 della galassia… A presto, Rapetti

  2. Pandino Nov 9, 2017

    Siamo tutti con te Rap…

  3. Soni Nov 15, 2017

    Rapetti un abbraccio fortissimo a te e a tua moglie! E che belli i tuoi racconti Ilario… c’è tanta aridità e superficialità in giro, a volte avverto una sorta di sconforto…ma leggerti mi riempi il cuore di bellezza.

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