Dio perdona loro che li chiamano “spaguetti”, perdona loro che ci mettono pezzi di carne non ben identificata (oltre che la maionese) e li chiamano “bolonese”, perdona che li spezzano, perdona che sono talmente stracotti che si sciolgono ancor prima di entrare nell’esofago, perdona loro che si stupiscono se li arrotolo attorno alla forchetta, perdona loro che tra un boccone e l’altro vogliono scattarsi dei selfie con me… ma soprattutto perdona me se a 15000km dall’Italia ho la spocchia di notare tutto questo e perdona se mi piacciono, e anche parecchio (sará forse per i 0,70€!)
Guardando quegli spaghetti per la prima volta da quando sei partito sono contento che tu sei la e io sono qua!! :o))))
E la borsina nera a lato che….inquieta..che ci sarà dentro ? una porzione di lazzanie cacareggie o dei tortellini con ripieno per lo spuntino pomeridiano ?
Forza Ilario quel che non ammazza..ingrassa…sigh !!
Siamo entrati nell’ Africa nera, quella ti segna irrimediabilmente…
Del resto, cos’e’ il mal d’ Africa, se non quel infinito senso di libertà, che ci toglie il peso della burocrazia asfissiante della Nostra insopportabile Europa…
ciao ragazzi! come va? pandino, nella borsetta nera c era il pane 🙂
Guarda, a dire la verità l’aspetto in foto non è male!!
In effetti nella borsetta nera s intravede il pane..stara più morbido così..