SONO OSPITE DI UN SULTANO CHE VOGLIONO DETRONIZZARE?!
Ho fatto un sogno.
Ho sognato che tra poco ci sarà un po’ di casino a livello internazionale, che a confronto il covid è stato il singhiozzo di un neonato.
Vi scrivo dalla Turchia, dal sud della Turchia, meta prediletta dei russi, soprattutto da quando, causa covid, il lontano Oriente (leggasi Tailandia e Malesia), ha chiuso le frontiere al mondo.
I poveri russi, per scappare dalle loro temperature glaciali si sono così riversasti in massa proprio qui.
Tanto che a me in questi mesi è sembrato di essere in una località russa da tanti biondi mi passeggiavano intorno!
Ebbene, da oggi, 15 aprile 2021, la Russia sospenderà per un mese e mezzo i voli per la Turchia! Proprio alle porte della bella stagione. Credetemi, un piccolo tsunami da queste parti, che con i russi ci campano!
E sapete perché? Ufficialmente per paura del covid… proprio i russi, che non gliene è mai fregato nulla del covid, che si tengono alla larga dal loro stesso Sputnik.
Ad ogni modo, saranno attivi i soli voli per far rientrare i connazionali in patria.
Insomma, pare proprio che sir Putin non voglia avere russi in Turchia.
Già, Putin. In queste ultime settimane è noto che abbia preparato contingenti ai confini orientali dell’Ucraina. Dice di voler difendere la popolazione di etnia russa residente in Ucraina. Più verosimilmente, vuole portare a termine quello che ha iniziato con l’invasione attuata nel 2014, ovvero prendersi i territori che permettono di collegare via terra la Crimea alla Russia.
Nel frattempo aerei russi continuano a sconfinare negli spazi di Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia, ecc… i 2000km del confine più caldo del mondo (e chi l’avrebbe detto che ce l’avevamo proprio noi in Europa!). Con l’intento certo di provocare, ma anche testare la Nato e dare un messaggio chiaro: ci stiamo muovendo militarmente, non venite a disturbarci (per dirla in modo fine). Uomo avvisato, mezzo salvato.
(E onestamente, l’ultima visita ufficiale in febbraio della diplomazia europea con l’alto rappresentante Borrel in madre Russia non è andata molto bene, per usare un eufemismo).
Tant’è che gli americani, notizia di poche ore, hanno risposto dando un chiaro segnale: aumento delle proprie truppe presenti in Europa (in Germania per l’esattezza. Non tante, ma giusto un segnale di risposta).
Quindi, dalla Russia non ci si aspetta nulla di buono.
Ma tranquilli, noi europei abbiamo il nostro tornaconto, che si chiama Libia.
A noi europei interessa la Libia e quel suo neonato governo di Unità nazionale (soprattutto a noi italiani e ai francesi, con Eni e Total). Lo sanno anche i sassi.
È un gran bell’affare la Libia da ricostruire, e con quei pozzi petroliferi a noi tanto cari.
Certo, in Libia c’è ancora una massiccia presenza dell’esercito russo e turco (con buona pace dell’ONU). Ma… ma i russi potrebbero chiudere un occhio (e magari aiutarci nella “loro” preziosa Mezzaluna petrolifera)… certo, se e solo se noi europei chiudiamo un occhio con l’Ucraina (che poi che ci frega, manco è Europa. Già si sa, faremo qualche mugugno, qualche lamentala, magari una sanzione irrilevante di facciata e poi morta lì).
E credetemi, non avere la potenza militare russa ostile dall’altra parte del mediterraneo, a pochi chilometri dalle nostre coste, ci farebbe dormire tutti più tranquilli.
Mentre i turchi come la prenderebbero? Proprio loro che tanto ci hanno investito nella guerra libica, proprio loro che qualche giorno fa hanno ricevuto una delegazione libica per cercare di aumentare la propria influenza nelle grandi praterie economiche della ricostruzione.
I turchi la prenderebbero male. Proprio male. E sono proprio loro la pedina messa peggio in tutto questo scacchiere geopolitico.
Quelli che prenderebbero schiaffi da una parte e dall’altra.
Dopotutto, l’interventismo isolato di Erdogan non è mai piaciuto a nessuno, né a noi europei, né alla Russia. Diciamocelo, ha sempre alzato un po’ troppo la voce Erdogan per poter piacere alle super potenze.
Cioè, tra Putin e Erdogan non è mai corso buon sangue. Si sono sopportati, annusati in cagnesco, ci hanno provato, ma pare siano ai ferri corti (notizia del 10aprile che Erdogan non riconoscerà mai l’annessione dell’Ucraina alla Russia. Così, giusto per chiarire da che parte sta). Ma ora i tempi sono maturi per uno scontro a viso aperto, se necessario, uno scontro “macho”, come tanto piace agli uomini forti al potere, diciamo.
E nemmeno tra Europa e Erdogan è mai corso buon sangue. A fasi alternate, Grecia, Francia, Germania, Italia hanno avuto da che dire con il sultano. Certo, la Turchia è sempre stato un partner importante da usare come cuscinetto tra Europa e medio oriente, ma ultimamente Erdogan sta tirando troppo la corda. Sta scomodando troppe volte l’Europa, soprattutto nel mediterraneo (ricordate la quasi guerra con la Grecia lo scorso anno? E poi quei giacimenti a largo di Cipro che gli fanno tanto gola… per non parlare dei suoi interessi in Libia). Lo scontro diplomatico con Von der Leyen è stato solo un piccolo pretesto per affilare le armi. La risposta del pacato Draghi che contro tutti i protocolli diplomatici ha chiamato Erdogan un “dittatore” è solo la cartina di tornasole.
Pare sia già tutto pronto e a perderci di più sulla carta (poi all’atto pratico le sorti potrebbero cambiare radicalmente!), sarà la Turchia e la sua economia che già non sta volando.
E gli americani, esportatori di democrazia, in tutto questo cosa faranno? Beh, a loro si sa, interessa di più il Medioriente. Ci sono ancora tante carte da giocare lì. Fra tutte, la Siria.
La Siria, che guarda caso piace anche a russi e Turchia. Anche qui una bella gatta da pelare, ma che almeno a noi europei interessa meno. Poi magari, anche americani e russi si metteranno d’accordo chiudendo vicendevolmente qualche occhio e sia mai che trovino una quadra (e a rimetterci ancora una volta sarebbe la Turchia mai così poco amata). Una partita bella aperta.
Per non sbagliare comunque Biden mantiene corposo più che mai il contingente in Europa e nel mediterraneo, giusto per far capire che a giocare ci sono anche loro. Poi nel caso ritireranno truppe dall’Afghanistan, lasciandolo a sé stesso che tanto interessa sempre meno.
C’è da capire cosa sarà dell’Egitto di Al
Sisi, che non starà a guardare il nuovo corso libico.
Qualche segnale leggero mi pare di intravederlo in queste ore da parte italiana. Amici più o meno sì, ma… non calpestiamoci i piedi. Vediamo.
Insomma, l’economia un po’ stagnante dovuta al covid sta per riprendere una boccata d’aria con la sacra industria militare e degli armamenti.
Ma vuoi vedere che tutto sto casino sia per…
Per fortuna è stato solo un sogno. E non un incubo.
Per adesso.
AM I A GUEST OF A SULTAN WHO SOME FOREIGN COUNTRIES WANT TO DETHRONIZING?!
I had a dream
I dreamed that soon there will be an international mess, that in comparison the covid was the hiccup of a newborn.
I am writing to you from Turkey, from the south of Turkey, the favorite destination of the Russians, especially since, due to covid, the Far East (Thailand and Malaysia), closed its borders to the world.
The poor Russians, in order to escape from their freezing temperatures, use to came here in massive way.
Well, from today, April 15, 2021, Russia will suspend flights to Turkey for a month and a half! Just at the beginning of the summer. Believe me, a small tsunami in these parts, where Russians help their income!
And do you know why? Officially for fear of the covid … the Russians, who never gave a damn about the covid, who steers away from their own Sputnik.
In any case, only the flights will be active to bring the compatriots back to their homeland.
In short, it seems that Sir Putin does not want to have Russians in Turkey.
Yeah, Putin. In recent weeks he is known to have prepared contingents on the eastern borders of Ukraine. He says he wants to defend the ethnic Russian population residing in Ukraine. More likely, he wants to carry out what he started with the invasion carried out in 2014, that is to take the territories that connect Crimea to Russia by land.
In the meantime, Russian planes continue to encroach on the spaces of Finland, Estonia, Lithuania, Latvia, etc … the 2000km of the hottest border in the world (and who would have thought we had it in Europe!). With the certain intent of provoking, but also testing NATO and giving a clear message: we are moving militarily, do not come and disturb us (to put it in a fine way).
(And honestly, European diplomacy’s last official visit in February with High Representative Borrel to Mother Russia didn’t go very well, to put it mildly).
So much so that the Americans, news of a few hours, responded by giving a clear signal: an increase in their troops present in Europe (in Germany to be exact. Not many, but just a signal of response).
Therefore, nothing good is expected of Russia.
But rest assured, we Europeans have our own advantage, which is called Libya.
We Europeans are interested in Libya and its newborn government of national unity (especially Italians and the French, with Eni and Total). Even the stones know this.
Libya is a great deal to be rebuilt, and with those oil wells so dear to Europe.
Of course, there is still a massive Russian and Turkish army presence in Libya (with all due respect to the UN). But … but the Russians could turn a blind eye (and maybe help us in “their” precious “oil region” they control in Lybia) … of course, if and only if we Europeans turn a blind eye to Ukraine (which who care?!, it’s not even is Europe. So, we will make some grumbles, some complaints, maybe an irrelevant sanction to Russia on and that’s it, everyone will be happy).
And believe me, not having hostile Russian military power on the other side of the Mediterranean, a few kilometers from Europe, would make us all sleep more peacefully.
How would the Turks take it? They who invested so much in the Libyan war, they who received a Libyan delegation a few days ago to try to increase their influence in the great economic prairies of reconstruction.
The Turks would take it in a bad way. Very bad. And they are the worst pawn in this whole geopolitical chessboard.
Those who would get slapped on both sides.
After all, Erdogan’s isolated interventionism has never pleased anyone, not us Europeans or Russia. Let’s face it, Erdogan has always raised his voice a little too much to be able to please the super powers.
That is, there has never been good blood between Putin and Erdogan. They put up with each other, sniffed at each other, they tried, but they seem to be at loggerheads (news of April 10 that Erdogan will never recognize Ukraine’s annexation to Russia. So, just to clarify which side he is on). But now the time is ripe for a face-to-face confrontation, if need be, a “macho” confrontation, as the strong men in power like so much, let’s say.
Nor has there ever been good blood between Europe and Erdogan. In alternating phases, Greece, France, Germany, Italy have had to say with the sultan. Of course, Turkey has always been an important partner to use as a buffer between Europe and the Middle East, but lately Erdogan has been pulling too hard. He is bothering Europe too many times, especially in the Mediterranean (remember the near-war with Greece last year? And then those fields off the coast of Cyprus that make him so coveted … not to mention his interests in Libya ). The diplomatic confrontation with Von der Leyen was just a small pretext for sharpening weapons. The response of the calm Draghi who, against all diplomatic protocols, called Erdogan a “dictator” is only the last test.
It seems that everything is ready and to lose the most on paper, it will be Turkey and its economy that is not already flying.
And what will the Americans, exporters of democracy, do in all this? Well, it’s known, they are more interested in the Middle East. There are still a lot of cards to play there. Among all, Syria.
Syria, which happens to also appeal to Russians and Turkey. Where at least we Europeans are less interested in it. Then maybe, even the Americans and Russians will come to an agreement by closing a few eyes on each other (and Turkey would lose out once again, never so little beloved). An open game.
In order not to make a mistake, however, Biden keeps the contingent in Europe and in the Mediterranean more substantial than ever, just to make it clear that US are also playing. Then in case they will withdraw troops from Afghanistan, leaving it to himself, which is of less and less interest.
In short, the somewhat stagnant economy due to covid is about to take a breath of fresh air with the sacred military and armaments industry.
But you want to see that all this mess is for…
Luckily it was just a dream. And not a nightmare.
At the moment.