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… show must go on!!!

icon-calendarData: 25 Giugno 2018

icon-commentCommenti: 4

Entrare in Sud Africa é stato facilissimo. Non più che una manciata di minuti per un timbro sul passaporto, uno sul Carnet de Passage, qualche sorriso e olè tre mesi di visto.
I primi chilometri della trentesima nazione di questo viaggio proseguono senza attrito con quelli nabimiani. Distese infinite di un bellissimo niente pieno di panorami incredibili, puntellati da ancor più incredibili alberi a ventaglio.
Ricevo un messaggio da un amico vespista di Cape Town, mi informa che se avessi voluto avrei potuto raggiungerlo in città in una sola giornata. Beh, 650km in 10/11 ore é fattibile, faticoso ma fattibile.
Ripenso a quel mio Copenaghen-Milano no-stop. 1400km in un’unica tirata. Intanto il Sud Africa continua con i suoi orizzonti. E i miei ricordi spaziano di pari passo. Era il 2005 quando mi feci quei 1400km con una Sprint Veloce che allora non si chiamava ancora Corazzata. Mi ero quasi scordato di quella cavalcata. Avevo 23 anni.
Fu uno dei tanti mattoni di vita che uno si crea. Forse neanche di quelli portanti. Ma che c’è e che fa sì che tu inconsciamente sia esattamente come sei adesso.
Fu una delle tante volte che mio padre mi disse tra il serio e il faceto “tu non sei mica normale”.
Sì, probabilmente i miei mattoni e le mie pareti saranno sempre un po’ oltre il limite del “normale”, saranno dove i più sconsigliano di erigerli, dove non si può, ma dove i panorami sono… incredibili. Una posizione sempre un po’ abusiva la mia.
In tutto questo, per la cronaca, ci impiegherò due giorni ad arrivare a Cape Town. Per appoggiare il mio ennesimo mattone. Questo sì di quelli portanti, perché dopotutto compiere un “Cape to Cape” intercontinentale dopo quello americano non è da tutti i giorni. Il mio secondo “Cape to Cape”, con due Vespa che insieme hanno 90 anni. “Tu non sei mica normale” mi direbbe qualcuno. “Ma che panorami!”, risponderei io.
Che tanto poi, quando avrò finito di costruire la mia casa abusiva ringrazierò e me ne andrò, perché chiuso in casa non so stare . E di fronte al Creatore chiederò un condono, perché dopotutto… a un italiano un condono per abuso edilizio lo si concede sempre! Ma per questo c’è tempo! 

Felice di questo secondo Cape to Cape, davvero! Poi i più esperti, se vorranno, mi diranno in quanti hanno compiuto questi due Cape to Cape (qualunque sia il mezzo, e lo stato del copertone anteriore), giusto per mia semplice e pura curiosità
I prossimi giorni li trascorrerò qui a Cape Town, devo fare un check up un po’ a tutto (Vespa, materiale elettronico, tenda, spedizioni varie per e dall’Italia, ecc.)… poi risalirò dalla parte est dell’Africa, perchéaaa

4 commenti

  1. Deon Stone Giu 25, 2018

    Where are you staying? – would like to meet a fellow vespa man

  2. Anonimo Giu 25, 2018

    Sei un grande avanti tutta

  3. Pandino Giu 29, 2018

    Tu non sei micca normale….ma poi cos è la normalità…??
    Continua ancora ad essere A..nornale e a regalarci questi…panorami….

    PS
    Ma tutti i vecchi amici scrittori ?

  4. Maurizio Di Fant (Alias Rapetti) Lug 5, 2018

    Come sarebbe, tutti i vecchi amici scrittori, Rapetti c’è, finge di riposare con un solo occhio chiuso, ma c’è! A presto Pandino…

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