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L’inizio ufficiale dell’Africa.

icon-calendarData: 23 Novembre 2017

icon-commentCommenti: 1

Alla fine del Sud Sahara sbatti contro la consapevolezza di come il processo si sia compiuto per intero. Esci dal territorio marocchino, attraversi una manciata di chilometri di nessuno, di sabbia e immondizia, di carrozzerie di macchine rubate e disintegrate, di qualche jeep bianca delle nazioni unite, di poveracci che vagano, per entrare in Mauritania.
È l’inizio ufficiale dell’Africa.
Nera. Disordinata. Nera. Povera. Nera. Scarna. Nera. Camere vuote con computer datati. Nera. Doganieri che si arrabattano come possono. Nera. Moduli e solite scartoffie. Nera.
Oltrepassata la frontiera in mezzo al nulla, la prima città è a una cinquantina di chilometri di distanza. Sono elettrizzato. Finalmente una forma di civiltà dopo 2000 km tra me e me. Noaudhibou.
Per la strada incrocio anche il treno più lungo del mondo, quello di una compagnia cinese che estrae carbone e non so cosa per portarselo ad oriente. Un centinaio di vagoni che diffondono nell’aria un pulviscolo nero. È il mio colpo di grazia dopo ormai quasi una settimana che non mi posso permettere una doccia.
Sporco, entro a Noaudhibou.
Noaudhibou è sporca, puzzolente, povera, disordinata, infangata da immondizia, inquinata. Già, inquinata. Più di tutto mi meraviglio come riesca ad essere così inquinata una cittadina tanto piccola e vicino al mare. Se in Marocco arrivano dall’Europa le auto di seconda mano, in Mauritania arrivano dal Marocco quelle di terza mano. Auto tenute insieme da del nastro adesivo che emettono nubi tossiche e maleodoranti, piene di rumori sinistri.
Per arrivare al mio Camping Baie du Levier devo attraversarla tutta. Io sporco, che vago nella sporcizia. Un impatto iniziale forte, il mio con questa Africa nera. Mi piacerà, ne sono certo, e piano, piano mi abituerò a tutti i nuovi parametri. Ad ogni modo, ringrazio ancora il Sud Sahara per aver fatto da decantazione.

aaa

1 commento

  1. Pandino Nov 24, 2017

    Tanto è bello il paesaggio quanto triste e desolante e la realtà umana…

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