Happy birthday Ardimentosa!

A 16 anni la mia prima Vespa fu una 50N. A 17 anni già non mi bastava più. Non avevo nemmeno la patente, ma avevo capito che dovevo comprare una Vespa un po’ più potente per fare qualche giro fuori Milano. Se ci penso, bastò un anno per delineare tutto quello che sarebbe stato di me. Vespe e viaggi, buffo. Forse perché a 17 anni bisogna darsi una direzione.

Iniziai la ricerca di una Vespa “grossa”. Era il 1999. Non era ancora scoppiata la moda, nessuno se le filava ed era facile vederne qualcuna semi-abbandonata sui marciapiedi. In zona Città Studi ne intercettai una vecchia e malmessa, legata con una cordicella ad un palo. Sono sempre stato attratto dalla dimessa marginalità, nelle persone come nelle cose. Così la tappezzai di biglietti: “mi chiamo Ilario, sono interessato alla Vespa, me la può vendere?”. La mossa diede i suoi frutti. Dopo una settimana, per 100.000 lire, intestavo a mia madre (ero ancora minorenne) la mia seconda Vespa. Io, senza patente, con un mezzo inutilizzabile, vecchio, da sistemare… quando avrei potuto prendere un motorino nuovo. Incompreso da tutti, ma che ne sapevano gli altri?! La portai a far vedere al mio meccanico (allora non sapevo cambiare manco una candela), il buon Marco Caloi del Piaggio center di Cologno Monzese. Anche lui storse il naso. Una Vespa 125GT, un modello ancora poco quotato, non valeva la pena sistemarlo. Vabbè. Ormai era la mia Vespa “grossa” e me la sarei sistemata da solo, con tutta la mia inesperienza e biasimato dal mondo.
Sono passati quasi 20 anni da allora e stamattina dormi con il manubrio reclinato sulla sinistra, proprio come quando ti vidi legata al palo.
Mi scappa da sorridere.
Chi l’avrebbe detto eh?! Proprio tra queste prime soffici luci del mattino di questo villaggio disperso in mezzo all’Africa compi 50 anni. 50 anni, tondi tondi, oggi.
Brindiamo a noi due allora, sempre un po’ incompresi, un po’ da strada, da marciapiede, ma ancora pieni di direzioni da prendere, auguri Ardimentosa!