Breve cronistoria di questa giornata, che finalmente ha dato il via al tour della Giordania!
Difatti, dopo quasi due settimane di attesa ad Amman per aspettare qualche visto che non arriva, mi sono rimesso in strada (per quanto la vita di Amman non mi dispiaccia!).
Nemmeno 30km e c’è subito la Prima sosta, lì dove le sacre scritture indicano essere il luogo del battesimo di Gesù. Interessante, a prescindere da ciò che uno crede o non crede.
Ancora una manciata di chilometri, e riecco il mar morto. Questa volta un bagno me lo devo fare. Me lo sono promesso, e forse anche un po’ imposto, dato che solitamente la mia voglia di buttarmi in mare è inferiore a quella di un gatto. Così Trovo un sentiero che dalla strada scende lungo le sue sponde. Un silenzio surreale. Non uno spiffero di vento, non un’onda e non un pesce. Dopotutto è il mar morto. Tutto per me. L’acqua non è nemmeno fredda. Ed è talmente salina che pare oleosa. E galleggio. Cacchio se galleggio!!! Mi diverto come un bambino!
Uscito dal mar morto è obbligo sciacquarsi con acqua dolce (se non si vuole avere una pelle idratata quanto quella di una acciuga sotto sale). Detto fatto. In una delle tante fenditure che tagliano la roccia delle montagne, ecco il mio ruscello. E mentre senti l’eco dello sciabordio sulle pareti, capisci come Petra non poteva che trovarsi in questa terra di tremendi crepacci.
Poi la strada riprende lungo le sponde Del Mar morto, la temperatura è piacevole, che a 400 metri sotto il livello del mare non è neanche così scontato. Gli automobilisti che mi salutano sono solo un “di più” che fa piacere all’anima .
Poi si risale sulle montagne. L’ora del tramonto. I colori che dipingono di rosso le rocce mentre le ombre regalano i loro contrasti. Uno sterrato mi richiama l’attenzione. È abbastanza a strapiombo. Ha un fare da mulattiera. Ovvio che mi ci infilo per qualche chilometro.
Poi riprendo la provinciale e arrivo ad Al Tafile quasi senza benzina. Alle 19:32 faccio il mio ingresso trionfale nella stazione di rifornimento. Tutti sono intorno al tavolo intenti a toccare cibo e acqua dopo quasi 16 ore di digiuno (che a maggio non è facilissimo). Ecco, io arrivo esattamente 120 secondi dopo che loro possono bere e mangiare. E invece di mandarmi a quel paese, mi fanno sentire come l’ospite d’onore che stavano aspettando. Senza nemmeno spegnere il motore, mi fanno cenno di avvicinarmi e sedermi con loro. Grande abbuffata. E notte con la tenda nel piazzale antistante.
Questa è la Giordania ed io avevo bisogno proprio di iniziare a scoprirla!
Short history of this day, which finally started the tour of Jordan!
In fact, after almost two weeks in Amman waiting for some visa that does not arrive, I got back on the road (even if I love Amman’s life!).
Not even 30km, and there is immediately the First stop, where the sacred scriptures indicate to be the place of Jesus’ baptism. Interesting, regardless of what one believes or does not believe.
A few more miles, and the dead sea is back. This time I have to do a bath. I promised myself, and maybe even a little imposed (since my desire to throw myself in the water is usually less than that of a cat). So I find a path to descends along its banks. A surreal silence. Not a draft of wind, not a wave and not a fish. After all, it’s the dead sea. All for me. The water is not even cold. And it is so saline that it looks oily. And I float. I float a lot!!! I have fun like a child!
Leaving the Dead Sea it is necessary to rinse with fresh water (if you do not want to have a skin hydrated as that of a salted anchovy). In one of the many fissures that cut the rock of the mountains, is my stream. And while i hear the echo of the lapping on the walls, i understand how Petra could only be in this land of incredibly crevasses.
Then the road continues along the banks of the dead sea, the temperature is not even suffocating (which at 400 meters below sea level is not even so obvious). Many cars greet me, and it’s funny and lovely.
Then I went up the mountains. Sunset time. The colors paint rocks red, and shadows give their contrasts. A dirt road calls my attention. It’s quite overhanging. It has a bridle path. Of course I put it there for a few miles.
Then I resume the provincial road and arrive in Al Tafile almost without petrol. At 7:32 pm I enter the gas station. Everyone is around the table intent on touching food and water after almost 16 hours of fasting (which in May is not easy). Here, I arrive exactly 120 seconds after they can drink and eat. And instead of ignore me, they make me feel like the guest of honor they were waiting for. Without even turning off the engine, they beckon me to come closer and sit with them. Great food. And I pitched tent in the gas station too.
This is Jordan and I really needed to start discovering it!