Il Sud Sahara non è un lembo di terra, ma è un significato, ben preciso. Uno spartiacque tra due mondi, quello europeo e quello africano. 2000 km vuoti, persistenti, noiosi e ridondanti prima della nera Africa. 2000 km a 60km/h. Una linea di asfalto che taglia da una parte una infinita distesa di arbusti inconcludenti contaminati da sacchetti di plastica e bottiglie vuote, con gruppi di dromedari stanchi e annoiati; dall’altra, una scogliera che si allontana e si avvicina, con di tanto in tanto qualche tenda canadese di un qualche pescatore inciambellato nella propria camera d’aria, a mollo in acqua da chissà quanto.
Le uniche forme di vita, i check-point della Gendarmerie Royal. Giusto per cadenzare le diaspore dei camionisti e del sottoscritto.
Di notte, dormire dove capita, buttare la tenda insieme a quella di un pescatore dalla pelle bruciata dal sole o trovare riparo in un costrutto di adobe di un qualcuno che comunque ti ospita, ti offre la cena e il the, perchè l’ospitalità è sacra.
Questi i frangenti in cui mi è parsa chiara la vastità del deserto, delle sue stelle e dei suoi silenzi, ancor più che su una duna a Merzouga a misura di turista.
Il Sud Sahara, con le luci di quei camion che nella notte si possono avvistare a chilometri di distanza. Che lentamente, silenziosamente si avvicinavano. Intorno solo buio e stelle. Ci mettono decine di minuti prima di passarti davanti e continuare per chissà dove. Questa la vastità del deserto.
La natura si sta amplificando, perdendo in toto quel luccicante riflesso turistico.
RESPECT!!! Spero esca anche un film documentario al tuo ritorno! Queste scene sono da immortalare e inciderle in una memoria che non sia volatile! Assolutamente.
Meraviglioso, ci fai sognare ogni giorno grazie e attento.
Pronto Iliaro,
Prima di tuti, I hope you are doing well !!!
I dont understand italian but I figure out that you are moving ahead: lentamente la matina, lentamente la serra (60 km/h)
Good luck my freind !
Kader